L'Aquila, 03 Dicembre 2024
Oggi si celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità, istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite per promuovere la consapevolezza e la comprensione delle questioni legate alle persone con disabilità e per mobilitare il supporto per la loro dignità, i loro diritti e il loro benessere.
L’obiettivo di questa ricorrenza, infatti, è proprio la sensibilizzazione sulla necessità di inclusione delle persone con disabilità in tutti gli aspetti della vita. Come sottolinea l’ONU, le persone con disabilità hanno generalmente una salute fisica e mentale peggiore, risultati scolastici inferiori e un tasso di povertà molto più elevato rispetto a quello delle persone senza disabilità, cosa che è in gran parte dovuta alla mancanza di servizi messi a loro disposizione e ai numerosi ostacoli che devono affrontare nella vita quotidiana. Anche l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile si fonda sul principio che nessuno debba essere lasciato indietro. In particolare, l’Agenda mira a un rafforzamento dei servizi sanitari nazionali e al miglioramento di tutte quelle strutture che possano permettere un effettivo accesso ai servizi per tutte le persone.
Sensibilizzare l’opinione pubblica al fine di favorire l’integrazione e l’inclusione delle persone con disabilità permetterebbe un processo rapido verso uno sviluppo inclusivo e sostenibile, in grado di promuovere una società inclusiva attraverso il potenziamento dei servizi educativi e sanitari e, in definitiva, l’inclusione sociale, economica e politica di ogni cittadino.
In Italia il legislatore è intervenuto spesso sulla tematica, specialmente negli ultimi cinquant’anni. Citeremo di seguito alcune delle leggi più importanti emanate finora.
La prima legge che andremo a considerare è la legge n. 118 del 1971, la quale permise che gli alunni con disabilità potessero andare in classe con studenti senza disabilità. Successivamente si intervenne di nuovo con la legge n. 517 del 1977, che chiuse le scuole speciali e abolì le classi differenziali per le persone con disabilità.
Nonostante questi interventi, fu solo con la legge 104 del 1992 che il quadro riguardante la disabilità fu normato più efficacemente.
La legge, i cui intenti erano dichiarati nell’articolo 1, intendeva garantire il pieno godimento dei diritti e la prevenzione dell’esclusione sociale delle persone con disabilità, e individuava delle linee guida nelle seguenti sfere:
- contrasto alla discriminazione (articolo 2);
- definizione di disabilità (articoli 3 e 4);
- fornitura di opportuni servizi sanitari (articoli 5 e 7);
- servizio di aiuto personale (articolo 9);
- integrazione scolastica (articoli 12-17);
- inserimento nel mondo del lavoro (articoli 18-22);
- rimozione delle barriere architettoniche (articoli 23-29).
Nell’articolo 33 venivano inoltre previste due ore di permesso giornaliero retribuito fino al compimento del terzo anno di vita del bambino, in alternativa al prolungamento del congedo a tre anni, e il diritto a fruire di tre giorni di permesso per il lavoratore che avesse dovuto assistere una persona con disabilità in situazione di gravità.
Con la legge 68 del 1999 fu regolamentato l’inserimento nel mercato del lavoro delle persone con disabilità pari o superiore al 33%. L’aspetto principale della norma era la creazione di “quote di riserva”. Citando testualmente l’articolo 3, comma 1:
“I datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad avere alle loro dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie di cui all’articolo 1 nella seguente misura:
a) sette per cento dei lavoratori occupati, se occupano più di 50 dipendenti;
b) due lavoratori, se occupano da 36 a 50 dipendenti;
c) un lavoratore, se occupano da 15 a 35 dipendenti.”
L’ultimo intervento che ha normato la materia è stato il decreto legislativo 62 del 2024. Questo decreto prevede le seguenti modifiche: sostituzione dei termini “handicap” e “invalidità” con il termine “persona con disabilità”; l’attivazione di un “progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato”, elaborato da un’”Unità di valutazione multidimensionale; viene anche introdotto alla legge 104 l’articolo 5-bis, che prevede la definizione del concetto di “accomodamento ragionevole”. Citiamo di seguito il comma 1: “Nei casi in cui l’applicazione delle disposizioni di legge non garantisca alle persone con disabilità il godimento e l’effettivo e tempestivo esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali, l’accomodamento ragionevole, ai sensi dell’articolo 2 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, fatta a New York il 13 dicembre 2006, individua le misure e gli adattamenti necessari, pertinenti, appropriati e adeguati, che non impongano un onere sproporzionato o eccessivo al soggetto obbligato.”
Nonostante i numerosi interventi fatti in materia, la strada da percorrere resta ancora lunga. È fondamentale non fermarsi e che lo Stato, il settore privato e il Terzo settore continuino a collaborare per rimuovere le barriere che oggi ostacolano le persone con disabilità. Solo così si potrà costruire una società più equa. Questa Giornata deve essere uno spunto di riflessione e anche un invito all’azione per tutti noi.
ESN L'Aquila